Cosa proponiamo di fare

“Missione compiuta”, verrebbe voglia di dire. Invece no! C’è ancora tanto da fare lungo la strada del rinnovamento. Partendo, possibilmente, da quanto è stato fatto dal 2017 ad oggi, un periodo che ci ha visti protagonisti nella vita del nostro e vostro Ordine e che ci ha consentito di strappare all’oblìo delle cronache la straordinaria figura professionale del Biologo, per troppo tempo associata o confusa con altre categorie di “camici bianchi”.

Fuor di metafora: quante cose sono cambiate dal giorno della storica “presa” del Palazzo di via Icilio, ricordate? La battaglia di “Biologi insieme per il rinnovamento” nacque allora culminando, nel novembre di quasi cinque anni fa, nella straripante vittoria elettorale che ci portò, per la prima volta, alla guida dell’Ente di rappresentanza dei Biologi italiani.

A dir poco chiara la mission che, fin dal primo giorno aveva scandito i nostri passi: rifondare dalle fondamenta l’Ordine dei Biologi a 50 anni dalla sua fondazione. Rifondarlo senza indugi, spazzando via le vecchie cariatidi, per governare il dettato legislativo che ci portava a diventare parte attiva ed integrante delle professioni sanitarie. Ma anche per restituire ad una categoria, la nostra, che da sempre fa riferimento ai più grandi scienziati e ricercatori della storia moderna, il ruolo, lo spazio e la dignità che più le competono in un Paese che ha sempre avuto gran bisogno di professionisti di tale caratura.  Ciò, non ci stancheremo mai di gridarlo ai quattro venti, dopo decenni di inarrestabile degrado, di incompetenza assoluta, di pessima gestione anche economica, di un Ordine trattato e concepito come una sorta di sorta di “rocca inespugnabile”, riservata ai soli iniziati.

Un bunker che negli ultimi anni ha, però, visto, via via, cadere uno dopo l’altro, ponti levatoi, torri di guardia, mura di recinzione, sprechi ed alchimie, trasformandosi in un chiaro e trasparente “palazzo di vetro”: la vera ed unica casa dei Biologi italiani. Eccolo il vero cambiamento. Eccolo il rinnovamento!!

Cosa lo prova? Ma è presto detto!

L’impegno profuso nella tutela della categoria nei vari e diversi settori di impiego: sanità privata e pubblica, ambiente, qualità, sicurezza alimentare e nutrizione, ricerca teorica, ricerca applicata nei diversi settori, didattica in particolare universitaria. Un impegno che non ci ha mai visti abbassare la guardia, anche per quanto concerne la lotta agli abusivi; la dotazione di più qualificati percorsi didattici di formazione professionale gratuiti ed accessibili a tutti gli iscritti; l’organizzazione – sia in presenza che in modalità telematica – di un gran numero di eventi, congressi, convegni ed appuntamenti scientifici di alto livello che hanno visto la presenza di eminenti cattedratici, premi Nobel e scienziati di fama mondiale; la revisione delle regole di accesso all’ONB e la tripartizione dell’Albo per mezzo dei previsti Decreti Ministeriali attuativi della Legge sulle lauree abilitanti.

Ancora, dal 2017 ad oggi, i rappresentanti del nostro progetto (da voi premiati nel gran segreto dell’urna), una volta in “plancia di comando”, si sono battuti per definire l’aumento dei posti nelle scuole di specializzazione delle Università. Un risultato ottenuto e realizzato appieno per i corsi in Embriologia che gemmeranno da quelli in Genetica come l’ONB ha concordato di recente con il Ministero competente.

Occorre poi menzionare che, pur con le tristemente note difficoltà legate alla pandemia scatenata dal Covid, grazie agli sforzi messi in campo dalla nuova legislatura dell’Ente, sono stati registrati significativi aumenti occupazionali un po’ per tutti i Biologi grazie alla revisione delle piante organiche presso le Aziende Sanitarie Locali ed all’impiego di diverse centinaia di nostri colleghi nel ruolo di vaccinatori ed esecutori di tamponi presso varie sedi (farmacie comprese).

Inoltre, per i precari assunti nel SSN, abbiamo vigilato e ci siamo prodigati affinché costoro potessero trovare una stabilizzazione degli incarichi fin lì ricoperti anche una volta terminata l’emergenza sanitaria.

La stessa attenzione abbiamo poi riservata ai nuovi contratti che le Arpa e gli Istituti Zooprofilattici hanno trattato con i sindacati. E’ storia di quest’anno, poi, la battaglia ingaggiata sulla vicenda del Nomenclatore Tariffario da abbinare ai nuovi LEA che andranno in vigore dal gennaio 2023, così come la possibilità di vedere erogati sussidi agli specializzandi Biologi da parte dello Stato e, nelle more, anche con fonti di finanziamento da parte del nostro ente di previdenza (Enpab).

Insomma: un lungo elenco di cose fatte (ma tante ce ne sarebbero ancora da aggiungere) tra le quali non possiamo non ricordare la nascita degli undici Ordini Territoriali dei Biologi (ripartiti così come previsto dal D.M. 23 marzo 2018 per l’ordinamento della professione del Biologo del Ministero della Salute) ampiamente preparata ed approntata con l’apertura delle nuove sedi nei principali capoluoghi di regione, da Torino a Palermo, da Milano a Napoli, da Roma a Bari, da Catanzaro a Bologna.

Tanto ci sarebbe ancora da dire, ma preferiamo fermarci qui. E cos’è questa se non operatività applicata al contingente? Non solo promesse, per dirla tutta, ma circostanze chiare e concrete, che sono state effettivamente realizzate e che rappresentano, fino a prova contraria, l’emanazione diretta di quello che era allora il nostro programma elettorale.

Nessun elenco immateriale di sogni, bensì un insieme di proposte concrete, finite sul tavolo e poi messe in cantiere dal nuovo Consiglio dell’Ordine, che hanno fatto il paio con la serrata opera di risanamento finanziario dei conti e lo sforzo profuso per inserire i Biologi in tutti quegli ambiti legislativi e rappresentativi delle categorie sanitarie che finora li avevano esclusi (in questa continua ricerca di una parificazione, dovuta e meritata, va incastonato il varo del progetto del “Biologo di Comunità”).

Nulla di diverso, ci teniamo a ribadirlo, rispetto a quanto avevamo ampiamente promesso ed illustrato cinque anni fa, quando ci eravamo candidati alla guida del Palazzo di via Icilio. Fatti che ciascuno di voi potrà ben presto riscoprire nel “libro bianco” delle cose realizzate dai “Biologi per il Rinnovamento” e che a breve sarà reso disponibile proprio su questo stesso sito, insieme al programma elettorale che intendiamo realizzare per la “governance” dei futuri Ordini Territoriali.

Fatti che riproponiamo alla vostra attenzione convinti che il rinnovamento vada alimentato, premiato ed ampliato. E che occorra sempre proseguire e portare a termine quello che si è iniziato. Ne va del futuro della nostra straordinaria professione. Un futuro che ricomincia oggi, sul solco del rinnovamento, di un ulteriore cambio di passo e di un programma che non può essere fatto di specchi per le allodole.